Ance stima una crescita degli investimenti in costruzioni grazie alle misure della Legge di Bilancio, tra le quali la proroga degli ecobonus.

Per l’edilizia, l’anno appena cominciato si prevede finalmente in crescita. Secondo l’analisi condotta dall’Ance (a cura della Direzione Affari economici e Centro Studi), il 2017 potrebbe rappresentare l’anno della ripresa per il settore, prevedendo un aumento degli investimenti in costruzioni dello 0,8% in termini reali (+1,8% in termini nominali).
Questa previsione al rialzo tiene conto dell’impatto sui livelli produttivi delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2017 finalizzate – spiega l’Associazione nazionale costruttori edili

“al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti, con particolare attenzione agli interventi di messa in sicurezza sismica e di efficientamento energetico”

scrivono gli analisti Ance nel documento presentato in questi giorni nel contesto dell’osservatorio congiunturale annuale.
In particolare, leggendo tra le righe dell’analisi, si rileva il ruolo significativo delle riqualificazioni e ristrutturazioni, aumentato costantemente negli anni.

2016, nuovo in calo e salita riqualificazioni

Partiamo proprio dall’anno da poco conclusosi, che ha visto una contrazione d’investimenti nella nuova edilizia residenziale: la stima Ance è pari al -3,4% in termini reali rispetto al 2015. Preoccupante è la riduzione dei permessi di costruire, in continua discesa da un decennio, tanto che si scrive: “il livello delle abitazioni concesse nel 2015 risulta il più basso dal 1935, escludendo gli anni del secondo conflitto mondiale”.
In controtendenza risultano invece gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo, confermando il trend positivo degli anni scorsi, che oramai rappresentano il 37% del valore degli investimenti in costruzioni. Nel confronto tra 2016 e 2015 si è assistito a un incremento stimato all’1,7% (in termini reali), che tiene conto del potenziamento fino a dicembre 2016 degli ecobonus poi confermati, nella recente Legge di Bilancio 2017, per tutto l’anno.

Compravendite, il traino delle ristrutturazioni

La ripresa del mercato immobiliare residenziale in atto ormai dal 2014 si conferma anche nei primi nove mesi del 2016. Il numero di abitazioni acquistate e vendute registra un significativo aumento del 20,4% rispetto allo stesso periodo 2015.
Le compravendite di abitazioni, costituite per gran parte da usato, attivano numerosi interventi di riqualificazione delle singole unità  abitative grazie anche alle agevolazioni fiscali. Il valore degli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica favoriti dalle detrazioni fiscali (rispettivamente 50% e 65%) avviati nei primi dieci mesi del 2016 è di 18,3 miliardi (+16,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Puntare alla rigenerazione urbana

Sono sicuramente dati significativi, specifica Ance, ma che riguardano, nella maggioranza dei casi, una scala di intervento ridotta a singole abitazioni, che non sono in grado di attivare domanda di attività  edilizia di imprese maggiormente strutturate. Sono, inoltre, interventi lontani da quella riqualificazione urbana che solo investimenti più incisivi sulla ristrutturazione, anche energetica, di interi fabbricati, e della loro eventuale demolizione e ricostruzione, potrebbero innescare.
Ecco che l’Associazione ritiene, quindi, auspicabile agire elevando il livello di intervento dello strumento agevolativo, premiando investimenti in grado di garantire, insieme, una riqualificazione edilizia ed una rigenerazione urbana. Sarebbe opportuno considerare ulteriori misure fiscali per incentivare i processi di riqualificazione urbana, riguardanti, in particolare, misure volte a ridurre l’imposta di registro per la “rottamazione” di case obsolete ed energivore e la loro permuta con abitazioni in classe energetica elevata; riconoscere la detrazione Irpef del 50% per gli interventi di demolizione e ricostruzione “con ampliamento volumetrico e un regime premiale (registro e ipocatastali fisse) per l’impresa che acquista immobili da riqualificare energeticamente entro i 5 anni successivi”.

 

[Fonte: Tekneco – L’informazione oggettiva e professionale]

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